Eau de Parfum CINABRE

Il seme dal quale nasce il nostro fiore non lo vende il mercante nelle fiere…

Questa iscrizione è riportata sulla Porta magica di Piazza Vittorio, a Roma, uno dei pochi monumenti alchemici giunto intatto fino ai nostri giorni. E' uno degli ingressi di Villa Palombara, all'Esquilino, dove il Marchese Massimiliano, studioso delle scienze ermetiche, riuniva le persone più colte della sua epoca.

Allora, l'edificio comprendeva gran parte dell'attuale Piazza Vittorio e si estendeva fino a Piazza Dante.

Nel 1840, la Villa era ancora intatta. 

Sulla Porta magica di Villa Palombara, a Roma, si trova anche un'altra iscrizione: "Il drago esperio custodisce l'ingresso del magico giardino": questa figura mitologica veniva sempre raffigurata con un albero di dracena, da qui il nome Albero del Drago.

Particolarità di questo arbusto è quella di produrre una resina che, ossidandosi, acquista un colore rosso, detto sangue di drago o cinabro.

Ecco l'origine del nome del profumo, che s'ispira ad un elemento già noto agli antichi romani che lo utilizzavano come colorante.

Nel Medioevo la dracena era molto ricercata da maghi ed alchimisti, che gli attribuivano qualità terapeutiche.

Nel XVIII secolo, invece era usato come mordente per il mogano.

La nota più caratteristica di Cinabre è la presenza della Rosa di maggio assoluta, utilizzata per ricreare il profumo della Ayrshire Rose Splendens, un'antica rosa nota per avere un inedito profumo di Mirra e le cui origini vengono fatte risalire addirittura al Cinquecento.

Un'autentica rivoluzione del concetto di profumo ispirato alla Rosa, la pianta più elegante, sinuosa ed evocativa del creato.

Maria Candida, per Cinabre, confeziona accordi inediti e moderni di Rosa Splendens del Marocco, mescolati con sapienza a note speziate e alla Vaniglia, per dare vita ad un profumo dai toni inusitati.